DAL TERRITORIO


E adesso non fermiamoci DAL TERRITORIO
autore: Mauro Focardi Olmi
Direttore Generale ChiantiBanca

 

CARI SOCI,

siamo arrivati alla vigilia della nostra assemblea annuale che, oltre a essere dedicata alle previste formali delibere societarie, sarà anche un’occasione per poterci incontrare e condividere le prospettive della nostra Banca.

Nel numero dello scorso marzo vi avevo anticipato i risultati che ChiantiBanca ha conseguito nel 2018 e che saranno sottoposti per la vostra approvazione proprio domenica 12 maggio.

Ci eravamo lasciati con il mio impegno ad approfondire le attività organizzative che la banca ha fatto nell’ultima parte dell’anno. E in questo numero cercherò di farlo nel modo più sintetico possibile, oltre a dare alcuni cenni sull’andamento aziendale del primo trimestre 2019.

Se ricordate, gli obiettivi che la banca si poneva erano: incremento della proattività commerciale e riduzione del costo del rischio di credito.

Nella seconda parte del 2018, per raggiungere questi risultati abbiamo introdotto ulteriori modifiche nei processi aziendali.

Dopo la partenza nel maggio dello scorso anno di “ChiantiBanca Imprese”, struttura dedicata alle aziende del segmento “Corporate”, a fine estate ha visto la luce un analogo modello di relazione sui clienti privati e sulle imprese “Retail” con l’obiettivo di essere più vicini e presenti proprio su questi segmenti di clientela.

Nelle filiali di dimensioni maggiori adesso ci sono risorse dedicate prevalentemente ad accrescere la relazione con il cliente cercando così di andare incontro alle sue esigenze.

In autunno abbiamo creato un team specializzato per la gestione delle posizioni di credito “in bonis” che manifestavano qualche segnale di attenzione.

Le aziende sono state suddivise per zone geografiche e assegnate, per la loro gestione, a dipendenti che hanno come obiettivo di evitare che le situazioni si aggravino studiando, grazie alle loro elevate capacità professionali, soluzioni per contenere o risolvere le problematiche emerse.

Queste azioni, che già facevano ben sperare nei pochi mesi di attività nello scorso anno, stanno dando i primi risultati. Il primo trimestre del 2019 ha visto buoni risultati su tutti i prodotti commerciali, in particolare su quelli destinati alla gestione del risparmio, della previdenza e del welfare.

La “raccolta allargata” si è incrementata – rispetto a fine 2018 – di oltre 50 milioni mentre gli impieghi alla clientela, a comprova della vicinanza al territorio, sono cresciuti, sempre rispetto al 31 dicembre 2018, di oltre 15 milioni.

Il numero dei conti correnti è aumentato oltre gli obiettivi di budget.

I crediti deteriorati – gli ormai “famigerati” Npl – sono diminuiti rispetto all’ultimo esercizio di oltre 5 milioni e le relative coperture sono state ulteriormente incrementate. Anche i crediti “in bonis” maggiormente rischiosi sono diminuiti di circa 20 milioni.

Numeri che fanno ben sperare ma, come spesso ripeto ai dipendenti, che ci devono dare più energia ma non far abbassare la guardia.

Il percorso per il completo risanamento è quello giusto ma c’è ancora strada da fare, anche perché non tutto dipende da noi, viste le continue e sempre più stringenti normative riservate alle banche, italiane in particolare.

Come ho già più volte avuto modo di dire, i risultati conseguiti, la fiducia che sentiamo intorno alla banca e il gradimento che dimostra la stragrande percentuale delle persone che entrano in contatto con il nostro istituto, mi fanno essere ottimista sul futuro.

Sperando in una vostra numerosa partecipazione alla assemblea del 12 maggio,

vi saluto cordialmente.

 
Mauro Focardi Olmi è direttore generale di ChiantiBanca dal 15 giugno 2017. E’ stato direttore generale della Banca Area Pratese dal novembre 2013 al luglio 2016 e vice direttore generale di ChiantiBanca per complessivi sette anni (con inizio nel dicembre 2007, quando fa il suo ingresso nel mondo di credito cooperativo, poi dal luglio 2016). In precedenza, vanta un lunghissimo percorso professionale nel mondo Abi, dove svolge mansioni apicali in tre banche: Banca Nazionale dell’Agricoltura (dal 1980 al settembre 2000), Banca Antonveneta (ottobre 2000-marzo 2007) e Banca Abn Amro (aprile-novembre 2007). 

 


Salvaguardiamo il “piccolo” DAL TERRITORIO
autore: Cristiano Iacopozzi
Presidente ChiantiBanca
 

IL CORPO INTERMEDIO è un ente sociale privato elevato a coadiuvare la missione dello Stato… cooperando proporzionalmente al servizio dei soggetti più deboli”.

La citazione – Giuseppe Toniolo (1899) – rappresenta un utile punto di partenza per fissare la direttrice da seguire nell’attività di ChiantiBanca e nel processo di riforma che ha investito il nostro movimento negli ultimi anni.

Come è noto, lo scorso 4 marzo, ha preso avvio il Gruppo Cooperativo Iccrea, il più esteso come dimensioni e il più ampio come numero di Bcc aderenti, 142. Siamo agli inizi di una sfida impegnativa per tutti: l’obiettivo di irrobustire il credito cooperativo, con strumenti come lo schema di garanzie incrociate, e la creazione di un gruppo di banche affiliate a una capogruppo – avente funzione di direzione, coordinamento e controllo – rappresenta un passaggio di estrema delicatezza.

La sfida che ha ora di fronte il credito cooperativo è quella di attuare compiutamente una Riforma che presenta caratteri di assoluta originalità, ma in un contesto normativo europeo e a fronte di modelli di vigilanza accentrati che non contemplano l’esistenza di gruppi bancari di natura partecipativa “al servizio” di banche di territorio cooperative tenute a perseguire finalità mutualistiche. Banche che sono – contemporaneamente – azioniste, garanti, clienti delle banche Capogruppo.

Cresce pertanto la consapevolezza che, in gioco, non c’è solo la credibilità acquistata negli anni dalle nostre banche di comunità al servizio esclusivo dei territori dei quali sono espressione, ma anche il rischio di una malcelata omologazione verso modelli di impresa “estranei”, che snaturerebbe l’essenza delle Bcc e, in ultima analisi, la loro stessa capacità di stare sul mercato.

È importante salvaguardare la capacità di operare delle piccole banche, tipicamente specializzate nel finanziamento delle imprese minori. Solitamente l’attività degli intermediari di dimensioni ridotte risente fortemente della pressione esercitata dall’innovazione tecnologica, che innalza l’efficienza operativa ma comporta alti costi fissi, e dagli obblighi normativi che rappresentano un onere particolarmente gravoso. Inoltre, ha messo in evidenza come la riforma del credito cooperativo miri a coniugare l’obiettivo di preservare il valore della mutualità con quello di superare gli svantaggi della piccola dimensione in ambito bancario.

Nel panorama dell’industria bancaria le Bcc continuano a rivestire un ruolo fondamentale, in qualità di banche di relazione per eccellenza e nel finanziamento dell’economia locale nel corso della lunga crisi economica da cui ancora il nostro Paese stenta a riprendersi completamente. Le Bcc si sono confermate istituti di riferimento per importanti settori dell’economia italiana che hanno continuato a sostenere nonostante il mutato scenario economico che si è delineato nella seconda metà del 2018.

Centrale continua ad essere il presidio della “differenza mutualistica” che fonda il favor costituzionale e legittima lo speciale regime fiscale delle Bcc. L’”accumulazione indivisibile”, derivante sostanzialmente dall’obbligo per le nostre banche di destinare almeno il 70% degli utili alla riserva legale, è fondamentale per sostenere l’irrobustimento patrimoniale e finanziario mediante il progressivo accantonamento patrimoniale di una rilevante quota di ricchezza prodotta dalle banche del Sistema, che deve rimanere correlata ai territori da cui tale ricchezza deriva. Tale accumulazione, che rappresenta il principale strumento di capitalizzazione per le Bcc, è valorizzata dal Legislatore con una detassazione che attua con avvedutezza il favor dell’art. 45 della Costituzione.

Se il cambiamento è essenzialmente cambia-mente, questo deve essere il nostro primo esercizio.

Ora che i Gruppi Bancari Cooperativi sono avviati, che il riassetto organizzativo è in gran parte compiuto, che la transizione si va definendo, occorre dare stabilità. Per poter correre, serve un terreno solido dove poggiare i piedi e su cui far leva per darsi slancio. Di correre e di slancio certamente il credito cooperativo ha ancora bisogno.

Occorre consolidare e mantenere integri i valori tradizionali del nostro movimento, a cominciare dalla mutualità e dal concetto di banca al servizio dei territori, dei soci, dei clienti.

ChiantiBanca ha sempre svolto con impegno e dedizione queste funzioni e continuerà a farlo con l’umiltà e la serietà che da sempre ci contraddistinguono, con l’unico fine di rafforzare la nostra presenza sul territorio e servire al meglio soci e clienti. Il Consiglio di Amministrazione che rappresento si impegnerà per preservare i valori che i fondatori del movimento ci hanno lasciato e faremo di tutto per mantenere vivo un principio quanto mai attuale, ovvero “La nostra banca è differente”.

 

Cristiano Iacopozzi è Presidente ChiantiBanca da maggio 2017. Laurea in Scienze Economiche e Bancarie, è docente di Asset Allocation nella facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Siena. Dal 1993 svolge attività di formazione e di consulenza ed è autore di pubblicazioni nel mondo bancario.

 

 


L’Economia Civile si “presenta” a Firenze, il futuro è adesso DAL TERRITORIO

Da venerdì 29 a domenica 31 marzo si svolgerà a Firenze la prima edizione del “Festival Nazionale dell’Economia Civile”, una “tre giorni” di dibattito e confronto che si terrà nel meraviglioso scenario del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

Ideato da Federcasse e realizzato in collaborazione di Sec (Scuola di Economia Civile di Loppiano, di cui Federcasse è socio fondatore), Next (Nuova Economia per Tutti) e Mus.e (partner culturale), il Festival sarà luogo di incontro – come si legge del manifesto programmatico – “per dare forza e slancio a una grande, democratica e generativa, mobilitazione di persone, imprese e associazioni per una nuova economia”.

L’economia civile è un’invenzione italiana che rappresenta un modo diverso di guardare alla realtà economica, promuovendo “una nuova generazione di imprenditori – ambiziosi e generativi – che guardano non solo al profitto ma anche all’impatto sociale delle loro azioni e che incarnano le loro azioni nelle tante nuove forme emergenti d’impresa, come le imprese cooperative, le banche mutualistiche e etiche, solidali, socialmente responsabili e benefit.

Il Festival è organizzato con il sostegno di Fondosviluppo e Federazione Toscana Bcc e con il patrocinio del comune di Firenze e della Regione Toscana. Fra i media partners, Avvenire, RaiNews 24, Tv2000 e Corriere della Sera – Buone Notizie.

A Firenze saranno presenti ottanta esperti nazionali e internazionali e sono previste due sessioni interattive dedicate a imprese e giovani.

Per informazioni: www.festivalnazionaleeeconomiacivile.it


In viaggio con ChiantiBanca, destinazione Vinitaly DAL TERRITORIO

Non poteva mancare la presenza di ChiantiBanca alla 53° edizione del Vinitaly, la più importante manifestazione riservata al mondo del vino che vedrà la presenza di oltre 4.200 espositori provenienti da 30 paesi e quasi 130.000 visitatori di cui 32.000 buyer esteri, che si svolgerà a Verona da domenica 7 a mercoledì 10 aprile.

Martedì 9 aprile ChiantiBanca organizzerà una gita aperta a soci, clienti e istituzioni del territorio di riferimento, con questo programma:

ore 5.45: ritrovo dei partecipanti lungostrada Circolo Arci di Fontebecci, Strada Statale 222 Chiantigiana, in prossimità Hotel Anna Siena Nord, zona uscita Siena Nord della superstrada Siena-Firenze;
ore 6.00: partenza in pullman G.T.;
ore 6.30: fermata a San Casciano, piazza Moro (rotonda via Cassia di fronte sede ChiantiBanca);
ore 7.00: fermata a Firenze casello autostradale Firenze Nord, lato Hotel the Gate;
ore 10: arrivo a Verona (ingresso e tempo libero a disposizione);
ore 17: rientro;
dalle ore 20: arrivo previsto nei vari luoghi di partenza

Costo del viaggio (pullman più biglietto di ingresso): 50 euro.

Termine ultimo di iscrizioni: venerdì 29 marzo. Per informazioni: www.chiantibanca.it e 055-8255800. Prenotazioni: info@chiantimutua.it


Ecco “ChiantiBanca Famiglia”, soluzioni per tutte le età DAL TERRITORIO

UNA FAMIGLIA, UNA BANCA. Questa la filosofia che ci ha spinto a creare la nuova linea dei prodotti destinati alla famiglia, pronti a soddisfare le esigenze di tutte le età.

L’abbiamo chiamata “ChiantiBanca Famiglia” – evocando il prodotto già esistente “ChiantiBanca Imprese”, ovviamente destinato a tutt’altro target di clientela – perché raggruppa una serie di servizi che saranno messi a disposizione di ciascun componente del nucleo familiare: a ognuno ciò che serve, in sostanza.

E quindi: conti correnti, sistemi di pagamento e carte di debito e credito; mutui casa e prestiti personali; tutela del risparmio e investimenti; polizze vita, casa e auto; prodotti dedicati ai più giovani (piccoli compresi).

La linea “ChiantiBanca Famiglia”, a cui sarà abbinata un’importante campagna pubblicitaria che abbraccerà tutti i nostri territori di riferimento, sarà presto disponibile nelle nostre filiali. Vi aspettiamo.

Nel frattempo, godetevi un’anticipazione grafica.

 

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Il territorio, la nostra forza: anche nel 2018 al servizio delle comunità DAL TERRITORIO
Consiglio di Amministrazione ChiantiBanca

 

QUASI NOVECENTOMILA EURO MESSI A SERVIZIO DEL TERRITORIO NEL CORSO DEL 2018, da “vera” banca delle comunità, rispettando lo spirito mutualistico e la vicinanza alla gente – la missione che mai deve venire meno –, valorizzando le eccellenze e sostenendo economia e iniziative, nel segno della tradizione e non solo, perché il legame è differente davvero, non solo a parole, e il rapporto con chi ci esprime fiducia – giorno dopo giorno – rimane unico e continua a rappresentare un elemento distintivo, oltreché un vantaggio competitivo, che mai dovremo disperdere.

Non abbiamo trascurato alcun settore, perché il ruolo di un credito cooperativo è quello di distribuire democraticamente, senza distinzioni élitarie, che mai ci apparterranno. Abbiamo destinato risorse nello sport e sostenuto il sociale; la cultura è uno dei nostri fiori all’occhiello – Claudio Abbado diceva che “la cultura è un bene primario come l’acqua” –, non ci siamo dimenticati di chi – nobilmente – dedica il proprio tempo al sostegno altrui; ci siamo lasciati avvolgere dalla musica e riservato grande attenzione ai giovani perché in troppi “parlano dei giovani ma non parlano ai giovani”, come ricordava Giovanni XXIII.

E soprattutto siamo stati vicini ai territori dove sviluppiamo la nostra missione, noi banca di credito cooperativo presente in sette delle dieci province della Toscana. Di seguito, una rapida carrellata di alcune sponsorizzazioni che abbiamo erogato nel 2018, territorio per territorio.

Il rapporto che ci lega a doppio filo con l’amministrazione comunale di San Casciano è una reciproca soddisfazione che va avanti da anni: un vanto la nostra presenza nel valorizzare le bellezze del Museo Civico e contribuire alla realizzazione del cartellone teatrale del Niccolini. Ci fa piacere ricordare anche la sponsorizzazione del Chianti Economic Forum, che ha alzato il sipario lo scorso anno e diventerà certamente un imperdibile appuntamento annuale dove convergere eccellenze economiche e politiche per “analizzare e immaginare il futuro del sistema Chianti”. Anche il mercato di Natale del comitato fiorentino della Croce Rossa Italiana ci ha visto orgogliosamente presenti: ha raccolto fondi per il sostentamento di 400 famiglie segnalate dal Comune di Firenze.

Di tutto di più anche spostandosi nell’area Siena/Arezzo. Con le associazioni di categoria il feeling è massimo, così come con le diciassette contrade e con il Magistrato a cui abbiamo riservato – a ciascuno di loro – un contributo per l’editoria. Abbiamo speso energie, senza restare mai senza fiato, per restare vicini alle massime (e non solo) espressioni sportive cittadine, siamo stati attori protagonisti, in totale accordo con l’amministrazione comunale di Siena, per la realizzazione del “Mercato nel Campo e Villaggio di Natale”, svoltosi alla Fortezza Medicea, e collaborato con l’Accademia Musicale Chigiana, una presenza che il nobilita il territorio. Non potevamo non affiancare – nomen omen – il Consorzio del vino Brunello di Montalcino nella manifestazione che ha dato il là alla nuova annata di un’eccellenza che tutto il mondo invidia.

Sperando di essere di buon auspicio per la salvezza in serie A dell’Empoli, con cui siamo compagni di viaggio da anni, a Pistoia abbiamo sposato il “progetto-sport”, volano di grandi soddisfazioni del territorio in molteplici espressioni: andiamo a canestro col Pistoia Basket, facciamo gol con la Pistoiese, sentiamo pronunciare spesso (a favore) la formuletta “game/set/match” con il Tennis Club e ci siamo messi a correre con l’Atletica Pistoia, a cui abbiamo associato anche il nome per un matrimonio che – a giudicare dai risultati straordinari di chi ben comincia – promette scintille. E’ stato messo il timbro anche su manifestazioni di rilevanza nazionale (due per tutte: Arts&Crafts e Business Market Day) e addirittura di respiro internazionale: bellissimo vederci fra i top sponsor del Pistoia Blues Festival, da quarant’anni punto di riferimento del fior fiore della musica mondiale.

Anche a Prato abbiamo spaziato senza limitazioni: sociale, sport, associazionismo, giovani, volontariato e chi più ne ha più ne metta. Ci piace sottolineare il “Campionato di giornalismo”, l’iniziativa, diventata ormai un “classico”, condivisa con il quotidiano La Nazione e aperta a molte scuole della città: piccoli cronisti crescono, insomma. Pavoniere e Tennis Club Prato sono strutture che ci vedono presenti – al Golf fino addirittura a personalizzare una buca –, con la Confartigianato Imprese è nato un rapporto che definire importante è riduttivo. Il premio Margherita Bandini Dati, organizzato dai coordinamenti per l’imprenditoria femminile di Rete Imprese Prato, focalizza l’attenzione sui casi di successo o di longevità professionale: premia valori che condividiamo e per questo l’abbiamo sostenuto senza indugi.

E poi Firenze. Con le associazioni di categoria il rapporto è ormai consolidato. Abbiamo battezzato eventi di straordinaria attrazione come la Fiera di Scandicci e i dieci seminari organizzati nel mese di novembre dedicati alla fatturazione elettronica. Proseguendo: dici Firenze e pensi alla Fiorentina. ChiantiBanca ha sostenuto il Centro coordinamento Viola Club, cuore vitale del tifo viola, andando oltre una “semplice” sponsorizzazione bensì marcando la nostra presenza su gadget e iniziative. Come quella – altro settore, ma una partecipazione altrettanto invidiabile – che conduce al Florence Dance Festival, uno degli eventi più attesi dell’estate fiorentina, tra danza, musica e teatro: quando la tradizione diventa contemporaneità.


Sulla strada giusta DAL TERRITORIO
autore: Mauro Focardi Olmi
Direttore Generale ChiantiBanca

 

CARI SOCI, questo numero della newsletter mi fornisce l’opportunità di comunicarvi alcune anticipazioni sui risultati conseguiti da ChiantiBanca nel 2018.

Prima di addentrarmi nei numeri, permettetemi di ringraziarvi, anche a nome di tutto il personale dipendente, per la fiducia che avete concretamente dimostrato nei confronti della nostra Banca.

A prescindere dai risultati raggiunti nell’esercizio appena concluso, che non volendo essere autoreferenziale mi limiterò solamente a esporre, siamo molto contenti di come sia migliorata la percezione nei nostri confronti sia nei territori dove operiamo che più in generale dal contesto esterno, e questo ad appena due anni da “quel” marzo 2017.

Questa ritrovata fiducia nei confronti di ChiantiBanca, oltre ovviamente a gratificarci, crediamo significhi che la strada intrapresa, attraverso una serie di cambiamenti, alcuni dei quali anche difficili, sia quella giusta e ci motiva a fare ancora meglio per il futuro.

Le anticipazioni che avevamo fornito nel corso dell’assemblea del 16 dicembre scorso sono state confermate e in taluni casi migliorate.

Cercherò di rappresentarvi un quadro d’insieme il più esaustivo possibile attraverso una sintetica esposizione dei principali aggregati, ricordando che il bilancio completo 2018 sarà sottoposto alla vostra approvazione nella prossima assemblea.

ChiantiBanca ha conseguito nel 2018 un utile netto di esercizio che supera i 4,5 milioni di euro, oltre il doppio dell’anno precedente e ben al di sopra del budget previsto.

Importante aggiungere che questo utile è stato conseguito nonostante siano state portate a termine una serie di operazioni virtuose per rafforzare gli indicatori della banca ma indubbiamente onerose dal punto di vista economico. Tra le più significative si evidenziano la riduzione del portafoglio deteriorato, l’incremento delle percentuali di copertura degli NPL e l’accesso al fondo esodi di alcuni dipendenti.

L’abbattimento di quasi un terzo del portafoglio deteriorato, con una diminuzione in valore assoluto di oltre 200 milioni, è stato ottenuto attraverso la cessione di 180 milioni di sofferenze – in prevalenza ipotecarie – e con un’azione di recupero per oltre 50 milioni, in parte vanificato da ulteriori ingressi nel portafoglio NPL di nuove posizioni per 30 milioni.

Le coperture del portafoglio creditizio sono cresciute rispetto al passato esercizio posizionandosi al 59,6% per le sofferenze, al 31,1 % per le inadempienze probabili e al 15,4% per i past due in confronto rispettivamente al 58,0%, 27,4% e 8,3% del 31dicembre 2017.

Gli indici di solidità patrimoniale, nonostante l’entrata in vigore del più rigoroso principio contabile IFRS9, sono migliorati portandosi all’11,45% di CET1 e al 14,00% di TCR contro rispettivamente all’11,10% e 13,60% di fine 2017 calcolati con i vecchi principi contabili.

La raccolta complessiva ha invertito la tendenza dello scorso anno tornando a crescere. L’incremento complessivo ammonta a circa l’1,2%, con il 4,6% di aumento del comparto gestito.

Gli impieghi alla clientela, al netto delle cessioni e dei recuperi sul portafoglio NPL, sono rimasti sui livelli di fine 2017, ciò sta a significare che nel 2018 ChiantiBanca ha sostituito integralmente i pagamenti di rate e i rimborsi degli affidamenti erogando nuovo credito a famiglie e imprese per circa 230 milioni.

A comprova del continuo supporto che ChiantiBanca fornisce a famiglie e imprese si segnala che nei primi due mesi del 2019 gli impieghi a clientela sono cresciuti di quasi 10 milioni rispetto al 31 dicembre 2018.

In miglioramento rispetto a fine 2017, o comunque ben oltre i limiti regolamentari, gli indicatori di liquidità LCR e NSFR.

Le importanti ristrutturazioni effettuate sulla Rete Commerciale hanno permesso di conseguire considerevoli miglioramenti anche in questo settore dove, ad esempio, il numero dei clienti e dei conti correnti sono cresciuti in modo deciso rispetto al 2017 e sempre sostenuti sono risultati gli incrementi del credito al consumo, delle carte, degli home banking e delle polizze assicurative.

Questi in grande sintesi sono stati i principali risultati conseguiti da ChiantiBanca nel 2018, numeri che certificano il lavoro fatto in questi 24 mesi ma che non ci fanno certo abbassare la guardia consapevoli che ancora molto c’è da fare.

Resta ancora prioritario ridurre il costo del rischio sul portafoglio creditizio, tuttora troppo alto e che vanifica una parte rilevante dei ricavi conseguiti dalla banca, e incrementare la proattività commerciale al fine di andare sempre più incontro alle esigenze della nostra clientela.

Proprio su questi due obiettivi si sono concentrati i maggiori interventi organizzativi partiti nell’ultima parte del 2018 o previsti nei primi mesi del 2019.

Nel prossimo numero della newsletter mi soffermerò su questi nuovi interventi organizzativi.

A presto.

 

 
Mauro Focardi Olmi è direttore generale di ChiantiBanca dal 15 giugno 2017. E’ stato direttore generale della Banca Area Pratese dal novembre 2013 al luglio 2016 e vice direttore generale di ChiantiBanca per complessivi sette anni (con inizio nel dicembre 2007, quando fa il suo ingresso nel mondo di credito cooperativo, poi dal luglio 2016). In precedenza, vanta un lunghissimo percorso professionale nel mondo Abi, dove svolge mansioni apicali in tre banche: Banca Nazionale dell’Agricoltura (dal 1980 al settembre 2000), Banca Antonveneta (ottobre 2000-marzo 2007) e Banca Abn Amro (aprile-novembre 2007). 

 


#ChiantiTesi si presenta all’università di Siena DAL TERRITORIO

Si terrà lunedì 18 marzo, alle 17, nell’aula magna Franco Romani, la presentazione della prima edizione di #ChiantiTesi, premio di laurea magistrale promosso da Chianti Economic Forum e ChiantiBanca volto a sostenere, analizzare e valorizzare lo sviluppo dell’economia del Chianti.

Saranno valutate tesi di laurea discusse negli Anni Accademici 2017/2018 e 2018/2019.

Gli argomenti di interesse, su cui dovranno svilupparsi gli elaborati sono i seguenti:
• Internazionalizzazione delle PMI
• Politiche pubbliche per la promozione dell’innovazione imprenditoriale
• Politiche pubbliche per la promozione e lo sviluppo del capitale umano
• Analisi di economia o management su distretti industriali, rurali e biodistretti
• Mercato del credito e accesso ai finanziamenti per le PMI
• Strumenti finanziari per l’internazionalizzazione e/o l’innovazione
• Governance dell’innovazione in contesti rurali

I due migliori elaborati riceveranno un riconoscimento di 2.500 euro (primo premio) e 1.000 euro (secondo premio).

La Giuria, presieduta da Cristiano Iacopozzi, presidente di ChiantiBanca e docente presso la Scuola di Economia e Management dell’Università di Siena, sarà così composta:
Claudio Boido, dipartimento Studi Aziendali e Giuridici, Università degli Studi di Siena;
Andrea Ciani, presidente del Chianti Economic Forum e docente presso l’Institute for Competition Economics, Università Heinrich-Heine di Düsseldorf;
Giorgia Giovannetti, docente di Economia presso l’Università degli Studi di Firenze e l’Istituto Universitario Europeo;
Alessandro Petretto, professore Emerito di Economia Pubblica, Università degli Studi di Firenze;
Maurizio Pompella, dipartimento Studi Aziendali e Giuridici, Università degli Studi di Siena;
David Rinaldi, Chianti Economic Forum e docente di Governance Economica Europea all’Università Libera di Bruxelles.

E’ possibile presentare la candidatura a info@chiantieconomicforum.org entro il 15 luglio 2019.

Per ulteriori informazioni: www.chiantieconomicforum.org

 

Nella foto: Ilaria Camiciottoli, consigliera di amministrazione di ChiantiBanca


Chianti, basta la parola DAL TERRITORIO
autore: Cesare Peruzzi

AGRICOLTURA E MANIFATTURA: potrebbe essere questo lo slogan che riassume il successo economico del Chianti, un’area dove il reddito medio è stabilmente più alto della media regionale toscana (32mila euro) e la disoccupazione si mantiene a livelli fisiologici (6%). Il nome Chianti è un marchio tra i più conosciuti e apprezzati a livello internazionale non solo per il vino e l’olio, che ovviamente molto hanno contribuito alla diffusione del brand legato a uno dei territori più amati nel mondo, grazie a un circolo virtuoso che dai prodotti riverbera sul territorio e da questo sulle imprese che vi operano e, dunque, di nuovo sui prodotti.

“Considerata la forza del brand Chianti, il territorio è un valore aggiunto di cui ogni impresa beneficia, indipendentemente dal settore di attività, sia nell’enologia che nella manifattura”, sottolinea Andrea Ciani, presidente del Chianti Economic Forum, associazione senza scopo di lucro nata nel 2018.

Non è un caso, insomma, se qui siano cresciute realtà aziendali come Antinori e Carapelli, ma anche Laika o, per ricordare uno degli ultimi investimenti, Celine che a Radda ha installato una fabbrica con 200 occupati. La cura della terra, le cui radici sono molto lontane, ha prodotto la bellezza e, soprattutto negli ultimi vent’anni, l’efficienza agricola del territorio. E la “capacità di fare le cose bene” sviluppata con la mezzadria ha contribuito a far crescere un know how diffuso che è stato decisivo per l’affermarsi di alcuni settori manifatturieri, come il legno-mobile (da cui ha avuto origine il distretto della camperistica) o la pelletteria, grazie alla contaminazione del polo fiorentino della moda.

Non è sempre stato così. A cavallo degli anni 70-80 del secolo scorso, il Chianti ha vissuto una trasformazione fondiaria originata dalla caduta del prezzo del vino e dall’abbandono delle terre per effetto della migrazione verso le città e le zone più industrializzate del Paese. Le proprietà terriere troppo frammentate e la mancanza di una politica commerciale favorirono lo spopolamento dell’area e l’abbandono delle case coloniche. La legge regionale degli anni 60, che di fatto ingessa l’urbanistica e impedisce la trasformazione degli edifici rurali storici, fece il resto. Ma ebbe il pregio d’impedire lo stravolgimento del tessuto abitativo che, infatti, di lì a poco, grazie al rilancio del prodotto-vino per merito di alcuni imprenditori illuminati, Piero Antinori in testa, divenne un simbolo di bellezza e di qualità.

E’ da quel momento che, con il rilancio del vino di fascia alta, la scoperta dell’olio per arricchire la cucina più apprezzata, e la valorizzazione dei borghi e dei casali veicolati nell’immaginario collettivo globalizzato al top dell’eccellenza mondiale del vivere bene, il nome Chianti raggiunge il suo attuale posizionamento. Dagli anni 90, insomma, si è innescato quel processo positivo che ha visto decollare da una parte le attività agricole di qualità, dall’altra affermarsi aziende e gruppi manifatturieri in settori diversi, come moda, elettronica e caravan, creando un mix di agricoltura e manifattura, di aziende artigiane e industriali, che ha spinto anche la crescita del terziario e dei servizi, fenomeno confermato dal consolidamento di un istituto di credito cooperativo come ChiantiBanca, oggi la più grande Bcc toscana, che ha da poco aderito al gruppo cooperativo nazionale Iccrea.

Per Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Chianti Classico, “gli ottimi risultati del 2018 mostrano come la qualità complessiva dei vini della denominazione sia riconosciuta dalla critica e dal consumatore. Questo è il frutto di un percorso che si fonda su un’attenzione alla produzione maturata negli ultimi 20 anni. Adesso la sfida sta nel proseguire in piena continuità con questa tensione verso la qualità e il prossimo passo sta nel concentrare l’impegno di tutti i produttori nell’affinare il lavoro in vigna e in cantina, mirando a una produzione più rispettosa della natura, che possa esaltare ancora di più i caratteri di territorialità”.

La nuova sfida, insomma, si chiama rispetto dell’ambiente e circolarità dell’economia. E per mantenere le sue eccellenze (e svilupparne di nuove) il Chianti dovrà vincerla.

 

Cesare Peruzzi, nato a Firenze, sposato, due figli, è direttore responsabile di Toscana24, giornale online del Sole 24 Ore. Giornalista professionista dal 1979. Ha lavorato nei settimanali Il Mondo e Panorama ed è stato inviato del quotidiano romano Il Messaggero e per oltre 25 anni del Sole 24 Ore, per il quale ha aperto l’ufficio di corrispondenza in Toscana nel 1987.

ChiantiBanca brinda con BuyWine DAL TERRITORIO

ChiantiBanca è stata main sponsor di BuyWine, evento promosso e organizzato da PromoFirenze in collaborazione con la Regione Toscana.

BuyWine è la più importante iniziativa commerciale del settore vitivinicolo organizzata nella nostra regione: giunta alla nona edizione, la manifestazione, andata in scena l’8 e il 9 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze, ha messo di fronte 215 produttori toscani – selezionati tramite bando regionale – con importatori di tutti il mondo (40 Paesi rappresentati).

 

 



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