Sono “I Fochi di San Giovanni” il primo progetto che Fondazione ChiantiBanca fa “sbarcare″ su Eppela, la prima piattaforma italiana di crowdfunding reward based (sistema delle ricompense), attraverso il programma di mentorship CrowdChianti.
Da lunedì 9 maggio (e per i successivi quaranta giorni), sul sito web di Eppela (a questo link) si potrà contribuire con un’offerta alla realizzazione dell’edizione 2016 dei Fochi fiorentini.
Per il crowdfunding è stato ideato insieme a Eppela un sistema di ricompense, unico e collegato al livello di contributo economico sul progetto stesso.
Si va dal ringraziamento sul sito e social all’adesivo “Io sto con I Fochi 2016″; dal posto a sedere sul Lungarno della Zecca per assistere alla serata del 24 giugno che si concluderà con lo spettacolo pirotecnico “Fochi 2016″, alla “Moneta” coniata ad hoc dalla Società di San Giovanni Battista Firenze, realizzata in Bronzo Argentato con un simbolo che raffigura l’antico sigillo in uso dalla Società di San Giovanni Battista Onlus fino dal 1796. Un’opera, quest’ultima, realizzata dal Maestro Orafo Paolo Penko con l’antica tecnica della fusione a cera persa, cesellata e incisa a bulino, verrà consegnata attraverso uno speciale sacchetto in camoscio.
“I Fochi di San Giovanni” sono un progetto in crowdfunding che punta a raccogliere 20.000 euro, con Fondazione ChiantiBanca nel ruolo di “mentor“, ovvero pronta a far partire la propria parte di sostegno, una volta che verrà raggiunto il 50% del budget tramite la rete.
L’iniziativa è portata avanti con la “Società di San Giovanni Battista” Onlus, che ha intrapreso la strada del crowdfunding sia per la raccolta fondi, che per rinsaldare ancora di più il legame fra i fuochi, il territorio, la comunità fiorentina e non solo.
Un’occasione speciale, un primo progetto con il quale Fondazione ChiantiBanca apre in maniera convinta alle prospettive del crowdfunding nelle loro strategie del prossimo futuro.
Quella per i “Fochi di di San Giovanni” sarà infatti soltanto la prima iniziativa in questo senso: la Fondazione ChiantiBanca infatti, ha da tempo deciso di sviluppare un canale molto importante sulla raccolta “crowd” (in rete), realizzando a questo proposito una partnership con Eppela, la principale piattaforma di crowdfunding in Italia e lanciando un programma di mentorship dedicato, CrowdChianti.
Una fondazione bancaria con un progetto di respiro regionale, che utilizzerà questo canale innovativo, meritocratico e trasparente come ulteriore strumento di dialogo con le comunità. Perno e punto di riferimento costante nell’attività quotidiana.
“Un buon battesimo per noi – sono le parole di Paolo Piazzini, vicedirettore generale di ChiantiBanca – su un percorso, quello del crowdfunding. Per farlo, la banca e la sua Fondazione hanno scelto i migliori che ci sono su piazza, ovvero Eppela. E, per partire, una iniziativa molto sentita come quella dei fuochi di San Giovanni a Firenze”.
“Per noi – spiega Piazzini – essere banca del territorio, nel 2016, deve passare dalle innovazioni, dalla tecnologia, dai social (ovviamente nel rispetto delle normative). In questo modo possiamo moltiplicare gli sforzi: la banca dovrà essere sempre più attenta a ogni singola realtà del territorio e il crowdfunding sarà fondamentale”.
E’ Franco Puccioni, presidente della “Società di San Giovanni Battista” Onlus, a spiegare il significato profondo dei fuochi di San Giovanni: “Sono identificativi di una comunità, di una società, di un popolo. Non sono la “semplice” celebrazione di una festa patronale: è un sentimento identitario della popolazione fiorentina. E’ una tradizione attuale, non una rievocazione”.
“Eppela – a parlare è Fabio Simonelli (project manager e socio della piattaforma) – fino a oggi si è configurata al primo posto, a livello nazionale, come raccolta e reputazione, grazie alla partnership con grandi aziende e istituzioni come Poste Italiane, Fastweb e il Comune di Milano. Ci piace, però, connotarci anche a livello locale. In questo senso, per noi è importante lavorare con realtà territoriali importanti come ChiantiBanca e la sua Fondazione”.
“Ogni qualvolta arriveranno progetti sul territorio e dal territorio (alla banca, alla Fondazione o direttamente a noi)- spiega Simonelli- un pool di persone si riunirà per valutarne le caratteristiche e per capirne gli obiettivi. Una volta che il progetto sarà stato approvato, messo online e avrà raccolto il primo 50% tramite la raccolta sul web, Fondazione ChiantiBanca cofinanzierà la parte restante”.
“Questa – annuncia Simonelli – sarà la logica che ci vedrà impegnati, insieme a ChiantiBanca e alla sua Fondazione, su altri progetti: è una nuova modalità con cui le banche e le Fondazioni possono destinare una parte dei loro fondi co criteri nuovi, forse più meritocratici, sul territorio”.
Il project leader di Eppela spiega inoltre che “l’offerta non è una donazione, ma un contrubuto, in cambio del quale si ottiene una ricompensa: un reward proporzionale a quello che si è dato”.
I soldi sono versati sul progetto con una carta di credito, ma vengono trasferiti al beneficiario, soltanto se alla fine del quarantesimo giorno si è raggiunto l’obiettivo. Nel caso in cui il progetto non vada a buon fine, i soldi rientrano subito nella disponibilità del sostenitore, senza nessun costo.
“Il crowdfunding – conclude Simonelli – è una modalità, fondata sulla trasparenza, che vive sulla velocità del web e dei social”.