Libertà e luce si intrecciano nella pittura agreste e diventano poesia. Ispirate dai linguaggi espressivi che si sviluppano tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, entrambe hanno qualcosa da rischiarare.
La prima incoraggia i sogni, scioglie le paure e le emozioni, identifica le personalità, sotterra la solitudine, allontana la fatica.
La seconda esprime energia, comunica forza, alimenta l’equilibrio, riflette le molteplici sfaccettature,i ruoli, i vissuti quotidiani e gli affreschi corali della società rurale di qualche secolo fa, dipinta nel suo indissolubile rapporto con la natura e la terra.
E’ tra le sale di Palazzo Malaspina, a San Donato in Poggio, borgo medievale tra i più pregiati della Toscana nel comune di Tavarnelle Val di Pesa, che l’esercito dei mezzadri e delle mondine, dei pastori e dei bambini, dei buoi e dei carri, delle tavole imbandite e dei frutti maturi della terra, dei balli e dei canti nei campi e intorno al focolare, dei colori e delle atmosfere liriche dei paesaggi dell’Appennino tosco-emiliano, irrompe, libera, fa luce.
La realtà e l’immaginazione si incontrano e si confrontano nelle opere dei venticinque artisti toscani ed emiliano romagnoli che tornano a far parlare di sé tra le colline del Chianti, sotto il primo sole di autunno, protagonisti della collettiva “La poesia agreste nell’Appennino Tosco Emiliano”.
L’esposizione apre i battenti nel palazzo rinascimentale di piazza Malaspina domenica 27 settembre alle ore 17,30 e sarà visitabile fino al 30 novembre.
Una sequenza di dipinti di grande valore che narra lo spirito di osservazione degli autori, i loro diversi linguaggi, il loro senso di libertà, il loro potere espresso e ritrovato nella descrizione della realtà, della vita di campagna, del duro lavoro nei campi, dei tableaux vivants tra le mura di casa, dei paesaggi rurali e poetici, sul selciato di un ponte, sullo sfondo dell’imponenza naturale dell’Appenino.
In mostra ci sono alcuni dei capolavori di Andrea Markò, Giuseppe Haimann, Luigi Bertelli, Francesco Gioli, Luigi Gioli, Mario Bedeschi, Ugo Gheduzzi, Cesare Ciani, Adolfo Tommasi, Ulvi Liegi, Ludovico Tommasi, Giovanni Bartolena, Mario Puccini, Oscar Ghiglia, Silvio Bicchi, Ottorino Bicchi, Norberto Pazzini, Eugenio Zampighi, Angelo Torchi, Anacleto Margotti, Augusto Majani, Gugliemo Pizzirani, Aldo Borgonzoni, Giulio Fiori, Maceo Casadei.
Curato da Gianarturo Borsari e Alberto Giordani, in collaborazione con Stella Ingino, l’evento è promosso dalla Pro Loco di San Donato in Poggio, presieduta da Tamara Galletti, con il patrocinio dell’Unione comunale del Chianti fiorentino e il sostegno della Fondazione ChiantiBanca.
Per il curatore Gianarturo Borsari si tratta di “una mostra rara incentrata sul tema della poesia agreste in cui il fine comune degli artisti è l’osservazione del mondo esterno per arrivare all’analisi della propria interiorità, cercando in essa quell’equilibrio spirituale, che tanto a loro mancava”.
Ingresso libero. Info: 0558072338.