Ha partecipato anche il direttore generale di ChiantiBanca, Andrea Bianchi, all’apertura della Chianti Classico Collection alla Stazione Leopolda, a Firenze, dove le aziende del Consorzio Vino Chianti Classico hanno presentato alla stampa e agli operatori del settore le ultime annate.
“Banche radicate nel Chianti come la nostra – ha detto Bianchi a proposito del credito concesso alle aziende vitivinicole – applicano contratti di rete o di filiera… anche se non sono stati firmati”.
“Non ho difficoltà a dire -ha specificato – che nei comuni del Chianti fiorentino e senese in cui operiamo abbiamo dei pacchetti che offriamo a tutti, molto spesso a prescindere dal merito creditizio. Lo possiamo fare avendo anche persone del settore, agronomi, che sanno valutare le aziende. E ci muoviamo anche rapidamente”.
“Abbiamo anche delle destinazioni specifiche dei nostri prodotti – ha proseguito Bianchi – che vanno incontro alle aziende vitivinicole: insomma, iniziative di radicamento, che è il requisito fondamentale per banche come la nostra”.
“Quando le banche sono radicate – ha concludo – quando il personale vive e opera insieme agli imprenditori, la correttezza che dovrebbe esserci (e che non sempre c’è) è automatica”.
Per rendere ancor più evidente il rapporto con il mondo agricolo e vitivinicolo in particolare, ChiantiBanca è anche diventata main sponsor delle iniziative organizzate dal Consorzio Vino Chianti Classico nel 2016, anno in cui si festeggiano i 300 anni della denominazione.