Da un lavoro eseguito a più mani da giornalisti, storici e studiosi è nata una pregevole pubblicazione (edita da Il Leccio) con cui la Nobile Contrada del Bruco rende nuovo omaggio a Luigi Socini Guelfi, “Un protagonista del Novecento senese”.
La pubblicazione – realizzata in collaborazione con il Rotary Club, grazie al contributo di ChiantiBanca – è stata presentata ieri pomeriggio (martedì 14 giugno) durante un partecipato incontro nel museo del Bruco, di cui Socini Guelfi fu rettore e capitano vittorioso, oltre ad essere stato per quasi un decennio, dal 1965 al 1974, rettore del Magistrato delle Contrade.
Si tratta di un valido approfondimento, un ritratto puntuale scritto in punta di penna da studiosi e storici, alcuni dei quali hanno conosciuto personalmente l’ex podestà senese, «figura poliedrica, varia e profonda» come lo ha descritto il rettore della Nobile Contrada del Bruco, Fabio Pacciani.
“Questo volume – ha aggiunto Pacciani – non è solo un modo per celebrare il personaggio, ma è anche un documento che, attraverso la sua vita, intende ripercorrere la storia della nostra comunità. Un progetto cui teniamo molto, reso possibile dalla collaborazione di ChiantiBanca che continua a supportare l’editoria di contrada: questo tipo di sensibilità è importante non soltanto a livello economico ma perché ci permette di riscoprire personaggi, storia e cultura senese”.
Luigi Socini Guelfi, scomparso nel 2008 a 102 anni, è stato uno dei grandi personaggi della Siena del Novecento. Nato da una famiglia nobile e molto conosciuta, fu un illuminato podestà del Comune di Siena dal 1938 al 1944, nei giorni della guerra e dell’occupazione nazista, ruolo che non lo mise a riparo dalla chiamata al fronte in Sicilia dal 1941 al ‘42.
Rozzo Accademico, socio fondatore del Rotary Club Siena di cui fu a lungo presidente, attivo nell’Associazione degli Industriali, ricevette nel 1976 il Mangia d’Oro – principale onorificenza che Siena consegna ha chi ha “arrecato al nome, all’arte, alla vita e alla civiltà senese, lustro e benemerenza” – per poi essere insignito, nel 1989, del Grand’Ufficialato dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.