autore: Giuseppe Maino
Presidente Iccrea Banca
CARI SOCI DI CHIANTIBANCA,
è iniziata l’era dei Gruppi Bancari Cooperativi.
Il Gruppo Iccrea è operativo dal 4 marzo scorso e con l’Assemblea dei Soci del 30 aprile si è dato una nuova governance eleggendo il Consiglio di Amministrazione che, per la prima volta, prevede la presenza di cinque consiglieri indipendenti, ovvero esterni al nostro mondo. Tutti loro, insieme ai dieci rappresentanti delle Banche aderenti, saranno impegnati per tre anni in un lavoro di strutturazione e organizzazione non facile, ma determinante per costruire le basi di un solido futuro per una parte importante del Credito Cooperativo nazionale.
Ci attende un lavoro lungo che comporterà razionalizzazioni, investimenti, realizzazione di sinergie e progetti che, nel giro di qualche anno, dovranno ridisegnare l’attività sia della Capogruppo sia delle Banche aderenti. L’obiettivo primario è quello di creare una struttura consolidata ed efficiente, capace di fornire prodotti e servizi efficaci alle Bcc aderenti, affinché possano operare nei propri territori ancor meglio di quanto fatto sino ad oggi.
Ci sono obiettivi sfidanti da perseguire per onorare gli impegni verso la Vigilanza Europea, ma soprattutto per accrescere la nostra redditività e quindi consolidare i patrimoni. Solo così potremo far fronte alle stringenti garanzie richieste dalle direttive nazionali ed europee per fare Banca in un mercato che ha visto evolvere le sue necessità finanziarie, pur in un contesto di grandi difficoltà economiche. Per dare alle Bcc aderenti l’opportunità di operare al meglio in un mercato in trasformazione, riducendo al minimo l’impatto delle direttive conseguenti, sarà fondamentale il ruolo di direzione, coordinamento e controllo del Gruppo con i suoi investimenti comuni e la sua capacità di esprimere importanti sinergie.
Seppur impegnati in questo complesso lavoro operativo, credo sia importante non dimenticare alcune caratteristiche e valori propri del nostro essere Banche Cooperative.
Credo di poter affermare che sul mercato non ci sono modelli con cui confrontarci: il nostro è un Gruppo speciale perché è composto da Banche speciali. Qualsiasi tentativo di omologazione dovessimo prendere in considerazione non potrà che dare frutti negativi e potrebbe persino portarci all’estinzione. Dobbiamo e vogliamo restare noi stessi, fare leva su quelle che storicamente sono le nostre forze: il localismo, la relazione e i valori umani che sottendono il nostro modo di fare banca.
Non possiamo e non dobbiamo dimenticare la nostra storia e le ragioni profonde per cui siamo nati e ci siamo evoluti negli anni. I principi ispiratori che sono alla base della nostra responsabilità sociale (art. 2 dei nostri Statuti) devono guidarci anche nell’era dei Gruppi Bancari. Essere Banche Locali non vuol dire essere meno importanti, vuol dire anzi avere piena coscienza del nostro ruolo e una profonda conoscenza della nostra tradizione, del nostro territorio e della nostra gente. La dimensione importante la garantirà la Capogruppo, consolidando le attività delle Banche aderenti e fronteggiando per loro, attraverso adeguati investimenti, le incombenze della Vigilanza e le sfide della concorrenza.
Realizzare un Gruppo performante ed efficiente sarà impegnativo e richiederà qualche anno di lavoro, ma la vera sfida sarà farlo mantenendo sempre in evidenza i nostri valori: l’attenzione al territorio e alle persone.
Per fare impresa in modo produttivo e garantire al contempo la nostra missione sociale sui territori avremo bisogno del coinvolgimento di tutti, affinché Capogruppo e singole Banche viaggino sempre con convinzione nella stessa direzione. Il nostro è un progetto entusiasmante che impone certamente un grande cambiamento per svilupparsi, ma che offre anche una grande opportunità: quella di disegnarci da soli il nostro futuro. E come spesso accade l’opportunità comporta anche una grande responsabilità, quella di farlo al meglio.
Il Gruppo Bancario Iccrea deve sempre ricordarsi che sono le Banche ad essere al centro del grande progetto di Gruppo e che la sua, oltre che una posizione di direzione, coordinamento e controllo deve esser soprattutto una posizione di servizio verso le BCC.
Le Banche a loro volta devono essere coscienti che i nuovi vincoli derivanti dallo stare in Gruppo sono necessità comuni che permettono di ottenere benefici trasversali, ma impongono anche una responsabilità maggiore. Per questo ciascuna BCC aderente avrà delle obbligazioni supplementari rispetto al passato. Se sino ad oggi rispondeva solo alla propria Compagine Sociale e ai propri Clienti, domani dovrà avere la consapevolezza che i propri risultati, siano essi positivi o negativi, incideranno anche su tutte le componenti del Gruppo. Questo è l’effetto del consolidamento, ma soprattutto delle Garanzie reciproche a cui il Contratto di Coesione ci vincola.
Ecco gli impegni che ci propone il nostro tempo, impegni che porteranno a progetti e riorganizzazioni, in grado di assicurare, con un modello diverso e più consono ai tempi attuali, un futuro luminoso al Credito Cooperativo Italiano, così come lo è stato il passato nei primi 130 anni della sua storia.