autore: Danilo Trabacca
Direttore area Territoriale Iccrea Mercato Centro-Ovest
A VENTI MESI DALL’INIZIO DELLA PANDEMIA, si avvertono finalmente segnali di ripartenza dell’economia in diversi segmenti di business. Dal nostro osservatorio di Gruppo di banche molto vicine al tessuto imprenditoriale piccolo e medio, cogliamo dei segnali incoraggianti di ripresa, anche se al tempo stesso sappiamo che l’emergenza non è terminata.
Insieme alle 129 Bcc del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, fin dal primo giorno di emergenza, siamo stati in prima linea sul territorio, con i nostri sportelli, per raccogliere le esigenze delle famiglie, delle micro, piccole e medie imprese. E in particolare degli artigiani, degli imprenditori agricoli e di chi, come nel campo turistico o della ristorazione, si è visto il proprio business chiudere all’istante e a più riprese. Oggi tutte le attività stanno gradualmente ripartendo, alcune con un certo vigore, e anche noi stiamo apprezzando evidenze di questi trend.
Un numero su tutti riguarda le moratorie: se ne avevamo approvate, l’anno scorso, per oltre 22 miliardi, ossia per circa 1/4 degli impieghi complessivi dell’intero Gruppo Iccrea: a conferma di quanto il nostro Gruppo sia impegnato verso le realtà che più hanno vissuto la crisi, oggi le moratorie sono scese a un valore di quasi 6 miliardi, poco più del 5% degli impieghi del Gruppo.
In Toscana, ad esempio, quasi il 70% delle moratorie concesse sono rientrate, a fronte di un valore complessivo concesso di 3,3 miliardi. Un segnale incontrovertibile che la tendenza si sta invertendo, in particolare nel settore del commercio e della manifattura, insieme anche al comparto immobiliare, anch’esso in fase di recupero. A questo si aggiungono i risultati complessivi del Gruppo nel primo semestre 2021, con un utile netto consolidato di 400 milioni, in crescita rispetto al primo semestre dello scorso anno a dimostrazione di un contesto economico in fase di sviluppo e, insieme, della capacità di risposta delle nostre Bcc.
Nell’ottica di rafforzare le strategie di mercato delle Bcc sul territorio e accrescere le sinergie con le strutture centrali di Iccrea, il Gruppo ha varato il piano di riorganizzazione che ha previsto la costituzione dell’Area Territoriale Mercato Centro-Ovest, che ho l’opportunità di dirigere, e che racchiude le regioni Toscana, Lazio, Umbria e Sardegna. Questo nuovo assetto organizzativo si inserisce in un progetto più ampio del Gruppo Iccrea che ha l’obiettivo di efficientare e migliorare l’attività e l’offerta di tutte le Bcc verso la propria clientela. Vogliamo infatti dotarci di un modello flessibile che garantisca un bilanciamento ancora più efficace tra nuove esigenze di mercato e tradizionali prerogative delle nostre Bcc sul territorio, valorizzando il lavoro di ognuna di loro e accrescendone il potenziale commerciale e di servizio alle comunità.
Grazie a questa riorganizzazione, entro il 2023 l’Area Centro-Ovest potrà contare su un incremento di raccolta qualificata, per 2,1 miliardi, di cui circa 1,3 miliardi (oltre il 60% dell’intera Area) solo in Toscana, dove inoltre è prevista una crescita della raccolta indiretta di 1,9 miliardi, di cui circa 1,2 miliardi (63% dell’intera Area) in Toscana. Tutto questo va ad aggiungersi a quanto già fatto dall’area per fronteggiare la grave crisi causata dal Covid-19: nel corso del 2020 in Toscana sono stati realizzati impieghi soggetti a moratoria per 3,6 miliardi in Toscana (64% dell’intera Area), e nuove erogazioni cura Italia per 693 milioni in Toscana (46% dell’intera Area).
Un’importante occasione di crescita sarà anche il percorso che riguarda il PNRR e il Gruppo insieme alle Bcc avrà un ruolo fondamentale, con il supporto della Capogruppo Iccrea Banca, per far confluire parte delle risorse previste nel piano proprio alle PMI, ed evitare che solo le grandi imprese possano beneficiare dei fondi europei. Le piccole imprese, senza un’opportuna assistenza, potrebbero essere coinvolte solo nella veste di indotto delle grandi stazioni appaltanti o delle grandi imprese, mentre noi abbiamo tutte le risorse per accompagnarle e, in più, assisterle nei loro piani di sviluppo per accedere ai fondi europei. Questo è il significato che diamo alla “ripartenza” e alla “resilienza” del tessuto imprenditoriale più importante del nostro paese, quello delle PMI e dove solo le banche di comunità come le BCC possono affiancarsi a chi parla la loro lingua e vive lo stesso territorio.