di Cristiano Iacopozzi
Presidente
Caro Socio,
per il terzo anno consecutivo l’Assemblea annuale si svolgerà senza partecipazione fisica: un dispiacere enorme, solo in minima parte mitigato dal dialogo costante e costruttivo che cerchiamo di avere con chi ci conferma quotidianamente la propria fiducia, dandoci forza per superare le tante difficoltà – bancarie e non – attraversate in questi anni: ventinovemila soci e centodiecimila clienti fanno di ChiantiBanca una delle principali realtà del credito cooperativo italiano, una dimensione che ci consente di coniugare al meglio la solidità strutturale – grazie anche al sostegno di una Capogruppo sempre più presente a nostro fianco – con la conoscenza del territorio e la valorizzazione della persona.
Permettimi di rendere merito – senza alcuna piaggeria – ai miei compagni di viaggio, gli stessi che esattamente un quinquennio fa si sono imbarcati in un’avventura coraggiosa e meravigliosa, per molti aspetti addirittura temeraria, spinti dal desiderio di mettersi al servizio di una banca del territorio – la “loro” banca – uscita come tutti sappiano da una rigorosa e incisiva ispezione di Banca d’Italia che faceva immaginare un percorso difficile in acque tutt’altro che serene.
Sai bene che la sfida è stata grande, con un finale che non era scontato, senza nessuna certezza: se alla compagine sociale non finirò mai di dire “grazie” e i dipendenti si sono dimostrati un esempio unico e vero valore aggiunto su cui poter fare affidamento anche nei momenti più complicati, non posso non sottolineare il lavoro speciale di Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale, guide sicure hanno permesso di mettere ChiantiBanca in sicurezza e affrontare il futuro con prospettive costruttive.
I numeri riferiti al bilancio 2021, di cui parlerà più approfonditamente il Direttore Generale nel suo articolo di questa newsletter, confermano la crescita esponenziale di tutti i più importanti indicatori, fra cui l’utile netto – oltre 10,5 milioni – rappresenta una grande soddisfazione ma non certo l’unico elemento che testimonia il grande lavoro prodotto.
Ci tengo soprattutto a evidenziare, basandomi esclusivamente sull’oggettività che solo i numeri sono capaci di esprimere, l’evoluzione nel quinquennio degli indicatori di solidità patrimoniale (CET I ratio dall’10,03% all’attuale 15,40%, Total capital ratio dal 11,37% al 18,23%) e di quelli di rischio (Texas ratio sceso dal 182,92% al 41,32%, NPL ratio lordo dal 24,03% al 9,07% per un ammontare di crediti non performanti passato dai 638,4 milioni del 2016 ai 214,4 di fine 2021).
L’utile, nella gestione dell’attuale Consiglio di Amministrazione, e senza dimenticare il punto di partenza dei 90 milioni di perdita relativo al bilancio 2016, ha fatto registrare risultati di cui essere pienamente soddisfatti: 2 milioni nel 2017, 4,5 nel 2018, 11 nel 2019, 8,7 nel 2020 e 10,5 nel 2021.
Non nascondiamo certo il vento alle spalle che ha spinto l’intero sistema bancario a chiudere bilanci positivi, così come l’importante contributo arrivato anche quest’anno da componenti straordinarie, che per altro hanno contribuito al conseguimento di importanti risultati non solo per la nostra BCC, ma anche per l’intero Gruppo bancario Iccrea: ciò nonostante, abbiamo dimostrato che la politica dei piccoli passi, del profilo basso e dell’equilibrio senza mai perdere il contatto con la realtà ha permesso alla nostra banca di continuare l’opera di consolidamento che, seppur non completata, è arrivata certo a buonissimo punto.
Il tutto senza mai far mancare il sostegno ai territori che, mai come negli ultimi due anni, hanno avuto bisogno di un traino che potesse rappresentare un appiglio nei momenti più bui: grazie anche all’attività della nostra Fondazione, nel 2021 abbiamo impegnato oltre un milione per iniziative, sponsorizzazioni, associazioni sportive e culturali, enti e liberalità.
Così come non dimentico l’importanza della nostra Mutua, capofila ormai da anni di un ambiziosissimo progetto regionale che coinvolge tutte le BCC toscane e punto di riferimento ormai consolidato nell’ambito nazionale: l’assistenza agli associati, grazie anche al percorso comune avviato con la Banca, è un elemento distintivo che conferma come il credito cooperativo può essere differente davvero.
Abbiamo le spalle solide per affrontare al meglio le tante sfide che si presenteranno nel cammino del sistema bancario ed economico del Paese, analizzando le evoluzioni che inevitabilmente andranno a impattare sul nostro lavoro e sul nostro modo di pensare e facendoci trovare pronti ai doverosi cambiamenti che potranno migliorare l’efficienza del nostro agire. Lo farà ChiantiBanca e lo farà l’intero movimento cooperativo, sempre pronto nella sua storia ultracentenaria a stare al passo coi tempi e a servire il territorio come nessun altro: è la nostra forza, non la disperderemo.