di Alberto Vivarelli – reportpistoia.it
ChiantiBanca ha chiuso il bilancio 2021 con un utile netto di 10,5 milioni di euro, un risultato di grande rilievo se consideriamo che gli ultimi due anni imprese e famiglie sono state falcidiate dalla pandemia del Covid.
Nonostante tutte le difficoltà oggettive, ChiantiBanca è riuscita a mantenere saldamente tutte le sue caratteristiche di banca del territorio ponendosi al fianco sia dell’economia che dei cittadini. Nel contesto generale dell’istituto di credito, l’area pistoiese ha offerto numeri davvero importanti tornando a essere uno dei motori più significativi della Bcc.
Ne parliamo con Stefano Melani, capo area di Pistoia-Tirreno.
ChiantiBanca ha chiuso l’esercizio economico 2021 con grandi numeri, segnale di una banca in salute. Ci può dare qualche dato relativo all’area pistoiese?
Il 2021 è stato per un anno decisamente positivo, sia a livello banca – come testimoniano l’utile netto di oltre 10,5 milioni e il miglioramento dei più importanti indicatori – che, nello specifico, nell’area pistoiese: la clientela è cresciuta di oltre 400 unità – raggiungendo quota 20.000 -, tutti i maggiori dati aggregati presentano forti incrementi, ovvero + 10 milioni di raccolta diretta, + 33 milioni di raccolta gestita, + 12 milioni di impieghi. Le masse amministrate hanno raggiunto complessivamente quasi il miliardo.
Stiamo uscendo da una pesantissima e lunghissima pandemia che ha colpito famiglie e imprese: in questi due anni come avete sostenuto l’economia locale?
Lavoro in banca dal 1988 ma non ho ricordo di anni così complicati da gestire come gli ultimi due. Le richieste di finanziamento arrivavano a getto continuo, ma le possibilità di soddisfarle – anche in virtù del continuo susseguirsi di decreti liquidità – erano assolutamente limitate. Svolgendo fino in fondo il ruolo di banca locale, siamo stati tra i primi a erogare finanziamenti con importi fino a 25.000 euro, dimostrando in concreto di essere vicini a famiglie e piccole imprese nel momento del bisogno. Questo, per noi, significa essere banca di prossimità: mettersi al servizio del territorio anche quando i numeri di bilancio di certe realtà consigliavano prudenza massima o, nei casi peggiori, anche di lasciar perdere. Abbiamo ascoltato tutti, non negando credito – nei limiti del possibile – a clienti con cui lavoravamo da molti anni: un modo di operare che ha fatto la differenza, la conoscenza diretta dei clienti è stata basilare nella corretta erogazione del credito. E adesso, a distanza di due anni, iniziamo a vedere un significativo miglioramento dei bilanci delle aziende.
Dal suo osservatorio, qual è lo stato di salute dell’economia pistoiese?
Il 2021 ha visto una forte ripresa del settore vivaistico, specialmente nella parte riguardante l’export, e la conferma legata al settore della metalmeccanica, con Hitachi tra i leader a livello mondiale e l’indotto a trarne decisamente beneficio. Cominciamo a vedere una ripresa, seppur lenta, anche delle attività legate al turismo. A livello generale, l’economia dell’area pistoiese si sta decisamente riprendendo, anche se non si rilevano investimenti significativi in tecnologie innovative: è il lato oscuro che necessiterebbe di una decisa inversione di tendenza.
Le banche di credito cooperativo sono gli unici istituti di credito del territorio, altre banche si sono spostate sempre più verso l’area assicurativa. Per le Bcc il rapporto diretto, spesso personale, con i clienti è un valore aggiunto o può rappresentare un problema?
Sicuramente è un valore aggiunto: il cliente può rivolgersi alle nostre filiali per qualsiasi problema, finanziario o operativo. Chiaramente anche ChiantiBanca deve produrre reddito ma possiamo essere competitivi sul mercato solo continuando a mettere la persona al centro del nostro modo di operare, proponendo lo strumento più adatto alle sue esigenze: la redditività viene sempre in secondo piano rispetto all’interesse del cliente. Per quanto riguarda l’area assicurativa, nelle banche cooperative è decisamente lontana dagli eccessi di vendita registrata per alcuni competitor, anche se il settore è interessante e presenta numeri in crescita anche nel mondo Bcc: il nostro obiettivo è servire il cliente a 360°, quindi giusto porre adeguata attenzione anche a questo ramo di mercato.
Quali sono le prospettive del credito nell’area pistoiese?
Attualmente il credito concesso viene impiegato principalmente nell’acquisto di prime case, mentre decisamente minori sono gli investimenti che le aziende destinano per nuovi macchinari o sviluppare nuove tecnologie: è pensiero diffuso restare in attesa di una ripresa più solida dell’economia prima di operare investimenti più consistenti che inevitabilmente impegnano le aziende per gli anni futuri.