“In una Carne, il senso del corpo”: 25 giovani artisti emergenti di nove nazionalità espongono le loro opere in un luogo unico come la sala polivalente del Museo dell’Opera del Duomo a Firenze.
La mostra promossa dalla Scuola di Arte Sacra – Firenze dall’8 novembre al 12 dicembre sarà per loro l’occasione per promuovere il proprio lavoro, mettendo a frutto un percorso cominciato nella scuola-bottega che forma artisti e artigiani nell’arte sacra.
La Sacred Art School Firenze sta infatti contribuendo a creare un nuovo fermento artistico unendo giovani artisti italiani e stranieri sui temi importanti e impegnativi dell’uomo, della religione, della fede e della ragione, dell’arte e della bellezza.
Gli studenti sono talenti dell’arte e dell’artigianato che arrivano da tutto il mondo per seguire corsi di artigianato e arte sacra, di scultura e pittura, di ebanisteria e oreficeria, di imprenditoria artigianale e artistica. I loro docenti sono artisti e artigiani affermati. La cooperazione con le botteghe artigiane storiche e con lʼOpera del Duomo, contribuisce a formare nuove e specifiche figure professionali.
Elevato e incoraggiante il tasso di occupazione degli studenti che hanno terminato gli studi alla Scuola di Arte Sacra: il 74% è già inserito nel mondo del lavoro artistico e artigianale di alto livello.
I lavori in mostra al Museo dell’Opera del Duomo degli studenti e degli insegnanti della scuola si ispirano agli insegnamenti di San Giovanni Paolo II sulla “Teologia del Corpo”: nelle sue catechesi diceva che “Il corpo, infatti, e soltanto esso, è capace di rendere visibile ciò che è invisibile: lo spirituale e il divino”. Attraverso l’opera d’arte, i 25 protagonisti della mostra intendono ripristinare il vero significato del corpo quale via principale per comprendere la relazione dell’identità di uomini e donne con Dio.
“La corporeità è una dimensione importante della vita, oggi trascurata o negata dalla cultura contemporanea – sottolinea Giancarlo Polenghi, direttore artistico della Scuola di Arte Sacra-Firenze e curatore della mostra -. Il corpo è troppo spesso oggettificato, per esempio nella pornografia, o considerato come un fardello e una prigione. Lo spiritualismo disincarnato è un’eresia cristiana che non ci permette di vedere gli altri con i loro bisogni materiali e spirituali e che non ci fa comprendere la rivoluzione che comporta l’incarnazione di Dio. Non solo il cristianesimo è religione della carne, ma esso pensa che la carne serva addirittura per arrivare a Dio e agli altri nella carità”.
Il 12 dicembre, a chiusura della mostra, sarà organizzato un workshop internazionale proprio sul tema “Arte sacra e corporeità” con studiosi di filosofia, teologia, storia dell’arte e gli artisti.
Partecipano la filosofa Maria Teresa Russo (Università degli Studi Roma 3), la teologa Oana Gotia (Pontificio Istituto Giovanni Paolo II), la storica dell’arte Elizabeth Lev (Musei Vaticani), Timothy Verdon (Direttore del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze), il teologo Alessandro Clemenzia (Università Sophia e Facoltà Teologica dell’Italia Centrale). Ci saranno anche le testimonianze degli artisti Emanuele Dascanio (pittore iperrealista), Filippo Rossi (pittore astratto), Cody Swanson (maestro scultore). Ludovica Sebregondi, direttore scientifico della Fondazione Palazzo Strozzi, parlerà dell’arte di Bill Viola.
A supporto della mostra e del workshop è stato aperto un crowdfunding sul portale Eppela, nella sezione CrowdChianti (ovvero con il sostegno di Fondazione ChiantiBanca) al link: https://www.eppela.com/it/projects/10736-aiuta-25-giovani-artisti-a-diffondere-il-loro-messaggio.
“ChiantiBanca – spiega il direttore generale Andrea Bianchi – ha investito nel crowdfunding, tramite la sua Fondazione, poiché vede in questa modalità uno strumento equo, positivo, meritocratico. Metterlo a disposizione di chi ha voglia di mettersi in gioco diventa una nuova frontiera che, fin dall’inizio, ci ha dato riscontri molto positivi”. “In questo momento – conclude Bianchi – ne stiamo predisponendo altri tra cui uno per i giovani carristi del futuro del Carnevale di Viareggio”.
La mostra è realizzata anche grazie al contributo della Regione Toscana per il programma “Toscanaincontemporanea2016”
Il catalogo edito da “Mandragora” è composto da 160 pagine con un centinaio di foto a colori delle opere in mostra e altri lavori degli studenti e docenti della Scuola di Arte Sacra-Firenze.
“La millenaria tradizione della Chiesa – scrive l’Arcivescovo di Firenze Cardinale Giuseppe Betori nella prefazione del catalogo – ha sempre difeso, promosso e spiegato la funzione dell’arte nella liturgia, nella pastorale e nella formazione e crescita spirituale dei credenti. Con le immagini concrete si passa dalla visione alla contemplazione, attraverso il visibile all’invisibile attraverso la carne all’adorazione di Dio nel culto e nella preghiera. L’arte sacra si inserisce nel mistero della trasfigurazione e evidenzia la virtualità della materia di farsi trasparenza del divino. Salutiamo quindi con gioia l’opera della Scuola di Arte Sacra di Firenze, che in questa mostra offre alla conoscenza di tutti gli esiti della sua ricerca e i traguardi raggiunti dai suoi allievi. Una presentazione di un cammino a cui auguriamo possa corrispondere l’interesse da parte delle comunità cristiane di potersi avvalere di tanta maestria nel porsi al servizio del mistero della fede e della sua celebrazione nell’azione liturgica”.
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