autore: Marcello Paris
Giornalista
PISTOIA E LA SUA PROVINCIA: una realtà sonnacchiosa che da qualche anno dà segni di risveglio anche se la crisi ha colpito questo territorio in termini di prodotto e di occupazione.
La collocazione geografica di Pistoia è stata potenzialmente definita come di “terra di mezzo” fra due differenti polarità e traiettorie di sviluppo: quella dell’asse tirrenico incentrata sulla dinamica area lucchese e quella della città metropolitana fiorentina, una posizione idonea ad assicurare a Pistoia un ruolo da protagonista negli anni a venire. In un’epoca nella quale emergono le strategie di sviluppo intorno alla dimensione urbana, Pistoia sembra avere intrapreso in tempi recenti il ruolo di centro riflessivo e propulsivo di una nuova stagione di modernizzazione: quella denominata “rigenerazione urbana”.
Fino a poco tempo fa si rifletteva sulla crisi di Ansaldo Breda sostenendo che “dopo che la “testa” dell’impresa non è più a Pistoia non si nutrono grandi aspettative di rilancio”. La storia recente ci ha riservato uno scenario diverso e positivo con l’acquisizione della fabbrica da parte della giapponese Hitachi il cui rilancio è in pieno svolgimento con un modello produttivo diverso, dove produzione e produttività sono tornate ad essere un fattore di sviluppo, la conflittualità è drasticamente calata e le commesse di treni danno nuova linfa e sicurezza per il futuro.
Al comparto si aggiunge il fatto non secondario che, insieme agli investimenti, Pistoia ha sfruttato la disponibilità della Regione Toscana ad investire per costituire e alimentare il Distretto delle Tecnologie Ferroviarie (DITECFER) del quale Pistoia è capofila. È di questi giorni la presentazione della nuova rete telematica legata al ferroviario (Wikirail, il dizionario di tutto quanto può interessare il trasporto su rotaia a partire dalla progettazione alla messa in esercizio), durante la quale i dirigenti del Distretto hanno sottolineato come Pistoia faccia ormai parte della rete dei Distretti Ferroviari Europei.
Riguardo al florovivaismo, il meno colpito dalla crisi post 2008, possiamo dire che pur con tassi di crescita in flessione ma in via di superamento, con i suoi 500 milioni di fatturato (700 se si considera anche l’indotto), ricavati per una quota superiore all’80% dall’attività di export, ha contribuito sino ad ora in maniera sostanziale ad evitare un vero e proprio crollo del PIL provinciale.
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Pur trattandosi di una filiera capace di esprimere “eccellenza” a livello globale, non pochi temono che tale leadership possa perciò rivelarsi effimera, intravedendo crescenti problemi di competitività connessi alla mancata transizione del comparto verso assetti competitivi più strutturati in senso terziario e green. Queste “paure” sono mitigate dall’ormai consolidato Distretto vivaistico pistoiese, da poco ristrutturato in “Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale” capace di dare sostegno al settore ma soprattutto di attrarre finanziamenti per progetti di ricerca, innovazione e valorizzazione del comparto.
Concludiamo parlando brevemente di turismo, una risorsa per troppo tempo trascurata ma da qualche anno oggetto di maggiore attenzione e marketing. Un’accelerazione è venuta dalla proclamazione di Pistoia capitale italiana della Cultura 2017, che ha fatto scoprire le sue bellezze artistiche e storiche a migliaia di turisti italiani e stranieri stupiti di tanta ignorata ricchezza culturale. L’evento sta ancora avendo un traino: se consideriamo il periodo gennaio-dicembre 2018 il movimento turistico nel comune di Pistoia ha presentato importanti conferme rispetto al 2017. Si registra infatti un leggero aumento (0,2%) delle presenze, seppur a fronte di un modesto calo degli arrivi (-1,9%).
Confrontando i dati del 2018 con quelli del 2016, gli arrivi fanno registrare un +18,36%, mentre i pernottamenti un +17,1%. La composizione dei visitatori di Pistoia è importante: gli stranieri sono in crescita (+12,5%) per gli arrivi e +8,79% per le presenze; gli italiani sono, invece, in calo (-10,8% per gli arrivi e -8,15% per le presenze). Complessivamente, nel 2018, i visitatori in arrivo sono stati 68.648 mentre i pernottamenti 159.889, con una permanenza media di 2/3 notti.
Una spinta alla conoscenza di Pistoia è venuta, oltre che dal tradizionale Festival Blues, di cui proprio ChiantiBanca è main sponsor da due anni, anche dalla manifestazione a carattere antropologico sociale “Dialoghi sull’Uomo”, quest’anno alla decima edizione: nei dieci anni di questo evento, che si svolge per tre giorni a fine maggio, sono arrivati in città circa 170.000 persone dall’Italia e dall’estero. L’ultima edizione ne ha registrate 30.000 e tende a crescere.